Se prevediamo di creare una nuova bordura di erbacee perenni e rose, oppure se le quattro aiuole sotto casa non bastano più e nella mente frulla l’idea di allargare il giardino verso il prato incolto, dobbiamo prevedere per tempo alla preparazione del terreno, ossia alla sua concimazione e lavorazione. Il metodo migliore è quello del sovescio. Praticato in agricoltura biologica o dagli agricoltori che ancora hanno a cuore la qualità dei propri terreni, il sovescio permette di arricchire il terreno di materia organica ricca di azoto e sostanze utili alla crescita e alla salute delle piante. Inoltre aiuta moltissimo la eliminazione delle malerbe, vera disgrazia in ogni bordo misto. Si tratta di far precedere il trapianto delle piante tanto desiderate con una rapida coltivazione di leguminose che verranno successivamente interrate: lupino, fava, trifoglio, veccia, facelia, pisello da foraggio ecc,. Sono piante che si accontentano di poco: un lavorazione superficiale del terreno e un paio d’irrigazioni sono sufficienti per ottenere una folta coltura. Seminando adesso, al più tardi in marzo-aprile, le leguminose arricchiranno il terreno soprattutto di azoto ma anche di altri elementi importanti come il fosforo, il potassio, il magnesio, il ferro e poi una serie di elementi secondari, ma non meno importanti, come il boro, il rame, lo zinco, il manganese ecc. Oltre ai minerali si trasformeranno in ottimo humus, aumentando anche la tessitura del suolo, quindi l’assimilazione, ma anche il drenaggio dell’acqua. A conclusione del loro ciclo vegetativo, preferibilmente durante la fioritura delle medesime, verranno completamente interrate e questo potrà avvenire nell’estate, poco prima dei trapianti autunnali. Le leguminose apportano azoto, perché le loro radici sono colonizzate dai batteri azotofissatori, con i quali vivono in simbiosi, e permettono la fissazione dell’azoto atmosferico nei tessuti delle piante. Non è raccomandabile quindi aggiungere altro azoto quando si faranno le prime concimazioni. Prima che le leguminose producano il seme bisogna sfalciarle, lasciandole appassire sul terreno per qualche giorno, ma senza estirpare le radici. Il tutto verrà inglobato nel terreno quando lo rivolteremo con la vangatura.
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