Bergenia.

Tutte le nonne ricordano le bergenie, quelle che stavano in lunghe file all’entrata di quasi tutte le case di campagna, delle ville e talvolta nelle cascine più ispirate, di loro non si può che dire del bene. Sono forti verso ogni elemento, anche se il gelo di gennaio può danneggiare qualche foglia, in aprile verrà sostituita in breve tempo. Saxifragaceae dalla fioritura piuttosto precoce, talvolta anche nella prima settimana di marzo, si accontentano di una posizione soleggiata ma anche di mezz’ombra e addirittura, in questo caso fioriranno meno, in ombra piena. Per gli inglesi sono le “orecchie di elefante” e non hanno torto a chiamarle così, la B. cordifolia “purpurea”, la più diffusa, sviluppa delle foglie scure, lucide e coriacee lunghe anche 40 cm e larghe 20-25 cm. Una varietà che nel periodo invernale presenta un fogliame particolarmente bello è la B. cordifolia “Winterglut”, che ai primi geli vira di un bel rosso lucido e in marzo produce dense infiorescenze rosse di 45-50 cm su steli robusti e …anch’essi rossi. Oltre al rosso, troviamo alcune varietà che presentano sfumature di rosa e addirittura bianche come la piccola B. “Silverlight” (35 cm). Tutte le bergenie dopo un periodo di oblio assoluto, forse perché facenti parte di un bagaglio di ricordi troppo vicino al dopoguerra in cui solo le piante che non si acquistavano avevano il diritto di coltivazione, stanno avendo un grande ritorno e rientrano nei giardini dalla porta principale, grazie anche all’aiuto di molti progettisti alla ricerca di nuove e vecchie sensazioni. Per loro basterà un terreno di medio impasto, piuttosto fertile, anche se sopravvivono decentemente in suoli magri, l’importante è che non ristagni l’acqua. Sono l’ideale per tappezzare abbondantemente i piedi di un grande albero poco ombroso (latifoglia), per formare folti gruppi a ridosso di un muro dimenticato, meglio se di vecchi mattoni, oppure in compagnia di arbusti da fiore non troppo alti e nemmeno prostrati. Si riproducono con facilità con talee di radice oppure dividendo i cespi più folti.

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