Ecco una buona occasione per imparare qualche cosa di più sulle erbacee perenni: la vacanza in montagna e magari in alta quota. Alzandoci sul livello del mare e superando i sei-ottocento metri si entra nella fascia montana, terreno prediletto per la maggior parte delle mamme, nonne, zie e prozie vegetali di tutto il panorama floricolo a disposizione oggi dell’appassionato giardiniere. Proprio sui terreni montani vivono ancora oggi (per fortuna) quasi tutte le specie originarie da cui l’uomo ha iniziato la lenta e inesorabile opera di selezione delle più belle piante da giardino, le perenni erbacee appunto. Dove gli ultimi boschi di conifere lasciano il posto ai pascoli montani ritroveremo vecchie conoscenze sconosciute ai più, che ritroviamo “migliorate” in alcune loro caratteristiche in quasi tutti i giardini. Campanula, Saxifraga, Rosa, Geranium, Alchemilla, Delphinium, Eryngium, Lilium, Veronica, primula, Achillea, Viola, ecc. sono solo alcuni dei generi più comuni nelle Alpi e sugli Appennini, alcuni dei quali…Superando la fascia altitudinale dei boschi sono molte le specie alpine ancora degne d’attenzione per la loro intrinseca bellezza, alcune vere e proprie piante mito, come: la Gentiana kochiana, l’Eryngium alpinum e il Leontopodium alpinum. Una raccomandazione inutile per dei veri appassionati di piante, ma sempre doverosa quando si parla di specie in difficoltà, anche se non rarissime, ma comunque in lotta per la sopravvivenza: evitate la raccolta delle specie spontanee nella convinzione che possano rifiorire nei giardini. Sono piante molto legate al loro ambiente che non si adattano per nulla alla bassa quota, ai terricci asfittici e al calore. Strappate alla montagna diventano come uccelli in gabbia che si lasciano miseramente morire nel giro di qualche settimana. Volendo ricreare nel giardino la bellezza che in montagna ha riempito gli occhi dell’appassionato giardiniere, si reperiscono facilmente in commercio dei bellissimi cataloghi di piante adatte allo scopo. La fioritura dell’Eryngium alpinum “Blu Star” o amethystinum non ha nulla da invidiare al superbo cugino alpino, con la capacità non da poco di offrire ai nostri occhi il tipico blu metallico da giugno a settembre. Anche le genziane potranno trovare una giusta collocazione nel giardino roccioso o anche solamente nei vasi del davanzale, magari scegliendo tra le numerose specie in coltivazione. Alcuni esempi: Gentiana dinarica, dalla fioritura primaverile blu scura, Gentiana clusii, adatta anche ai piccoli vasi, simile alla selvatica acaulis di un bel blu notte e anch’essa primaverile, la Gentiana gracilipes, blu porpora e autunnale, perché inizia a fiorire in agosto e va fino ad ottobre, Gentiana paradoxa “Blu Herold”, alta anche 40 cm di un bellissimo blu brillante e autunnale da agosto ad ottobre e per finire la Gentiana septemfida var. lagodechiana, dai caratteristici fiori blu scuro riuniti in mazzetti alti non più di 20 cm, da agosto a ottobre. Il vero mito rimane comunque la stella alpina o Leontopodium alpinum. Purtroppo, di questa pianta, ancora molti turisti ne fanno strage tutte le estati: ne raccolgono dei mazzetti che poi ammuffiranno sul portaoggetti dell’auto o raccoglieranno la polvere di qualche scura entrata di città. Meglio sarebbe farne fiorire qualche bella pianta sul davanzale, di quelle ormai facilissime da reperire in ogni buon garden center o nei vivai specializzati. Le forme orticole della specie selvatica, ben si adattano alla coltivazione in vaso e offrono da maggio ad agosto una ininterrotta fioritura bianco panna o bianco puro con una tipica lieve peluria superficiale. Esiste anche una specie dalle dimensioni minute che forma veri e propri cuscini tappezzanti, si tratta di Lontopodium souliei, dieci centimetri di fitte stelle alpine per ricordare il cielo terso dell’alta quota.
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