Eryngium.

A qualche assiduo frequentatore della montagna, magari durante una bella escursione estiva nelle Alpi Marittime sarà sicuramente capitato di rimanere quasi “abbagliato” dai grossi capolini blu metallico d’una specie appartenente alla famiglia delle Apiacee e dal portamento regale corredato di spine. Si tratta di una delle più ambite piante alpine, l’Eryngium alpinum. Sono molti coloro che senza remore ne colgono i fiori, pur sapendo che si tratta di specie ormai rara. Meglio sarebbe averne alcune specie e cultivar simili nel proprio giardino, come per esempio l’Eryngium alpinum “Amethyst” dalla fioritura blu scuro e di lunga durata, oppure l’Eryngium alpinum “Superbum” dai capolini più grandi e appariscenti. Di Eryngium ne esistono più di 200 specie sparse per il globo, e sono tantissime le cultivar e le varietà, generalmente più adatte alla coltivazione in giardino o in bassa quota. Perché il problema degli Eryngium selvatici è che amano le condizioni estreme di freddo e di caldo, producendo le loro superbe colorazioni metalliche solo in alta montagna o all’opposto in riva al mare. Da alcune prove di coltivazione in bassa quota da me effettuate, con il più bello della famiglia, cioè l’E. alpinum, i risultati sono stati una quasi completa scomparsa dell’ipnotica colorazione blu metallo. Per cui consiglio caldamente di inserire nei bordi misti solo le selezioni orticole della specie.

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