In questi giornate che possono essere tiepide o ancora fredde, in cui l’inverno sfuma nella primavera è la primula la regina dei fiori. Basta frequentare qualsiasi mercato rionale, le bancarelle dei fioristi ne sono piene. Rosse, gialle, porpora, viola, bianche…ce ne sono per tutti i gusti. Naturalmente il luogo più indicato per reperire qualche varietà insolita è il nostro vivaio di fiducia oppure far visita a qualche coltivatore magari fuori mano ma fornitissimo: per esempio…ehm..”Alpinia”. A volte vale la pena viaggiare per scoprire ciò che il mercato locale non ha, e ben lo sanno i collezionisti disposti anche a prendere l’aereo per la specie o la varietà che manca nelle proprie aiuole. Mai come in questo caso infatti si hanno così tante possibilità di scoperta: Il genere Primula comprende più di 500 specie, tra annuali, biennali e perenni. Si tratta per lo più di piante rustiche, alcune sempreverdi, coltivabili in ogni giardino italiano che non soffra di siccità estiva, essendo piante amanti della fresca mezz’ombra e dell’umidità. Per il bordo erbaceo le specie più adatte sono quelle a portamento vigoroso come le P. denticulata, nei colori lilla, porpora e rosa, oppure bianco puro e rosso carminio come le “Alba” e le “Rubin”. Raggiungono i 30-40 centimetri con le infiorescenze globose portate su steli robusti, fino alla primavera inoltrata. Di buona mole sono anche gli ibridi di P. pulverulenta, dall’aspetto eretto e cespitoso con fiori tubulari su steli farinosi alti anche 40-50 cm, di colore bianco, rosa, porpora ecc, dall’inizio dell’estate. Più o meno della medesima altezza ma ancora più eleganti sono le P. vialii (littoniana), con fiori tubulari rossi e purpurei, riuniti in spighe sottili e coniche dalla fine della primavera. Le più vigorose sono però le P. florindae , alte anche un metro, ideali per i bordi umidissimi nei pressi di ruscelli e laghetti. I loro fiori sono campanulati e penduli riuniti in infiorescenze peduncolate, generalmente giallo zolfo, ma talvolta di questa specie si trovano anche gli ibridi “Keilour” rossi e arancio, lievemente profumati. Profumate sono anche le P. prolifera (smithiana), anch’esse alte fino al metro, con fiori gialli in verticilli sovrapposti. Queste primule si collocano benissimo nei bordi misti sia nei primi piani che appena arretrate. La loro fioritura dura anche tre mesi come nel caso di P. florindae o un po’ meno come in P. denticulata e prolifera. Tutte amano il terreno umido, soleggiato e ancor meglio parzialmente ombreggiato. Nei suoli fertili si ottengono i risultati migliori ma non si ecceda nelle concimazioni e comunque con poco azoto per evitare che i tessuti diventino suscettibili all’attacco dei parassiti. A proposito di parassiti i più temuti dalle primule sono le lumache e alcune larve di lepidottero che in estate trovano un fresco rifugio nell’ombra del folto fogliame. Alcune esche a base di metaldeide proteggeranno le giovani piante in questo e nei prossimi mesi primaverili dalle aggressive limacce “Arion rufus” (rosso mattone, 12-13 cm o più), mentre il Bacillus thuringiensis irrorato direttamente sulle larve dei lepidotteri defogliatori limiterà i danni di questi invincibili insetti. In questo mese non è ancora il momento di dividere i cespi, operazione da farsi a fine fioritura, quindi per alcune specie a fine primavera e per altre in autunno, ma ora si può seminare quei pochi e rari semi dati in dono dall’amico appassionato o fatti giungere dalla fornitissima Inghilterra o dalla Francia, magari dopo aver consultato qualche strabiliante catalogo. Si pongono in basse terrine su un miscuglio di torba e un po’ di sabbia umida ricoprendoli con un telo antibrina; si pressano sul substrato e si nebulizzando di tanto in tanto per evitare che si asciughino troppo. Al momento del trapianto evitate eccessi di calore, ponendo le giovani piante in vasi piccoli da 10-12 cm di diametro e quindi nell’autunno che verrà direttamente in piena terra. Gruppi di 5-7 piante sono il minimo per ottenere un certo effetto, ma meglio sarebbe se la famigliola fosse composta anche da 12-15 piante, della medesima varietà ovviamente. La compagnia di altre piante da mezz’ombra potrà esaltarne il portamento solo se queste non avranno la tendenza ad invadere troppo e che possibilmente non abbiano troppi rami penduli, le infiorescenza di primula non amano i vicini “chiassosi” e disordinati. L’ideale sono le Hosta o le Bergenie, ma anche Helleborus o Anemone possono fare compagnia o farsi accompagnare dalle primule. L’errore più frequente nella coltivazione delle primule è l’esposizione troppo calda o assolata. In questi casi si ottengono piante stentate e con fiori striminziti, meglio attendere l’autunno e poi spostarle in una posizione più idonea.
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