Cosa sta succedendo?
Da qualche tempo, non molto per la verità, la coscienza dell’uomo si è improvvisamente allarmata per i repentini cambi climatici e quindi le masse si sono mobilitate per reclamare una nuova visione di futuro sostenibile. Lo hanno fatto per primi i giovani, anzi i giovanissimi, e subito dopo quelli del baby boom, ovvero gli appartenenti alla fascia 40-60 anni.
Questo fenomeno ha risvegliato per ultima la politica che però deve ancora dare segno di vitalità, se non fosse che il mainstream ne è completamente assoggettato e riferisce invece di mirabolanti soluzioni, di intensissimi incontri “al vertice”, di denari che stanno per scorrere a fiumi. Tutto per invertire la rotta, per guarire il pianeta dalla sua febbre alta. Ma a ben guardare non sta accadendo proprio nulla, anzi alcuni voci danno per certo un ritorno in campo di idee obsolete come il nucleare , che garantiscono: sarà pulito, sicuro, innocuo.
Ho l’impressione, che se soluzioni verranno, saranno sempre e solo il frutto di maturazioni e crescite dal basso, dai semi che stanno depositati nel substrato culturale di ogni popolo e che vedranno la luce con o senza i denari della politica. Intanto qualcosa già si muove, ma in ordine sparso, senza una regia, e non è detto che tutto ciò sia un male, anzi.
A questo punto tutti portano le loro idee e visioni, compresi certamente i professionisti del giardino, progettisti o giardinieri che siano.
Personalmente sono convinto che i giardini di quest’anno e degli anni che seguiranno, saranno tutti indirizzati nella ricerca dell’equilibrio biologico, un numero sempre crescente di piante e animali: la fantomatica ricerca della biodiversità. Vediamo in breve come si può agire all’interno di un giardino esistente o meglio ancora se il giardino è in fase di progettazione. Non ritengo ovviamente con queste poche righe di esaudire un argomento tanto vasto e complesso, ma solo dare alcuni punti o motivi di ragionamento.
- Piantare almeno un albero di prima grandezza (crescita max oltre i 15-16 mt): una quercia, un castagno, faggio, pioppo ecc. un grande albero diverrà il fulcro del giardino, il luogo dove numerose specie animali troveranno accordi e sinergie. Inoltre un albero di tali dimensioni è divoratore di gas serra: Co2, metano e zolfo, principalmente.
- Creare macchie di arbusti da bacca e da frutto: accettare che l’area si autogoverni, ovvero che le piante crescano spontaneamente nella loro forma naturale, senza potature. Diverrà una delle zone preferite dagli uccelli e da animali elusivi come i piccoli mammiferi: volpi, scoiattoli ecc.
- Inserire un laghetto o uno stagno. Diverrà una fucina della biodiversità, qui si svilupperanno animali affascinanti come le libellule, le serpi, le rane e i rospi. Tutti troveranno cibo e tutti entreranno in una sorta di equilibrio perfetto. Dotiamo lo specchio d’acqua di piante palustri e ninfee. Facendo in modo che almeno una sponda sia lievemente digradante e di facile accesso per i volatili che vi caleranno per abbeverarsi e per fare il bagnetto.
- Costruire una pergola con rampicanti. Una copertura tipo pergola, quindi che permetta l’ombreggiamento attraverso l’utilizzo di viti, glicini o sempreverdi (edera, gelsomini ecc) diverrà l’ambiente elettivo di un gran numero di specie di volatili e farfalle. Non solo, sarà anche uno dei posti preferiti dalla vostra famiglia, alla ricerca di ombra e frescura estiva.
- Siepi formate da una mescolanza di arbusti da fiore, bacca e frutto. L’habitat ideale per decine di specie di uccelli e piccoli mammiferi che troveranno protezione e cibo. Inoltre una siepe mista da fiore è senz’altro meno monotona di una siepe sempreverde. Avrete fiori e bacche tutto l’anno, se ben assortita.
- Il prato. L’ho detto più volte e non mi stancherò mai di ripeterlo: è venuto il momento di abbandonare il prato perfettino e costituito solo da una o poche graminacee. Meglio un prato autoctono, costituito da un miscuglio naturale di graminacee, ombrellifere, aromatiche, piante officinali, leguminose e bulbose. Solo così diverrà l’attrattiva principale per una moltitudine di farfalle, api, grilli e altri insetti che credevamo scomparsi, come le lucciole. Un prato rustico è inoltre molto meno avido di acqua del prato all’inglese.
- Il bosco: se lo spazio lo permette sarebbe buona norma procedere alla piantumazione di un bosco o boschetto di alberi di media altezza o, in alternativa, di un cosiddetto bosco edule, ovvero un miscuglio di alberi da frutto. Raccoglieremo frutti, godremo della sua ombra e i frutti non raccolti daranno sostentamento invernale agli animali.
- Le aiuole. E’ preferibile indirizzare la scelta, di erbacee perenni, annuali e bulbose, a specie e varietà adatte agli impollinatori. Api, ditteri, lepidotteri, falene, tutti vi saranno grati e a loro volta saranno uno degli stadi iniziali del ciclo biologico, quindi diverranno a loro volta nutrimento per una miriade di uccelli.
- Cassette nido per uccelli, pipistrelli, ricci, e insetti impollinatori. Non fatevi mancare la presenza di uccelli nidificanti nel vostro giardino, perché i loro piccoli andranno nutriti con le preziose proteine delle larve, quindi in primavera ogni individuo alato diverrà un temibile killer insettivoro, così come i pipistrelli e i ricci.
- Compostare ogni residuo vegetale. Non si getta nulla ma tutto si trasforma nella compostiera: in ottimo concime, per l’orto, per le aiuole e per le piante da frutto. Potete costruirla oppure acquistarla belle che pronta. Diverrà uno dei mezzi più importanti del giardino.
“Pensa alla forza che fa crescere gli alberi, pensa alla forza che fa girare l’universo. E poi pensa che quella stessa forza è dentro di te”
Charlie Chaplin