Scelto il luogo, preferibilmente ben esposto al sole e magari con una siepe scura alle spalle, lungo un sentiero o un muro, si dovrà preparare il terreno alla piantagione. Innanzitutto si estirperanno tutte le malerbe presenti, magari con la zappa o altri attrezzi manuali. Un buon sistema è anche quello di ricoprire anticipatamente la superficie (due mesi prima) con un telo di pacciamatura traspirante di color nero. Poi si vangherà tutto interrando del letame ben maturo, rifinendo con un affinamento delle zolle e una rastrellatura finale. La stagione giusta per queste operazioni è l’autunno (fine settembre ottobre), ma anche la primavera se decorre normalmente è un buon momento. Ovviamente si presuppone che la scelta delle piante adatte sia già stata fatta in qualche vivaio ben fornito. Le piante di questo tipo sono reperibili in commercio solo in contenitore, quindi non subiranno nessun stress da trapianto, soprattutto se l’irrigazione nel primo periodo non verrà a mancare. Non è mai consigliabile piantare senza prima aver riguardato un semplice progetto che avrete messo su un foglio di carta, mai come in questi casi un po’ di programmazione risulta così efficace. Seguendo quindi il disegno si distribuiscono i vasetti sul terreno tenendo conto che generalmente servono da 10 a 15 piante per metro quadro se coltivate nei più comuni vasetti da 10 o 12 cm di diametro. Questo perché la crescita media delle piante perenni permetterà in poco tempo e comunque nel giro di una stagione di coprire abbastanza bene la superficie impedendo alle malerbe una crescita rigogliosa, anche se comunque il lavoro di sarchiatura non dovrà mai essere abbandonato, soprattutto nei primi due anni. Una piccola vanga o un trapiantatoio sono necessari per fare le buche della giusta dimensione. La pianta svasata va subito trapiantata, senza ricoprire troppo il colletto e nemmeno lasciandolo scoperto. Pressando delicatamente intorno con il manico del trapiantatoio si assesterà immediatamente il terreno sulle radici.
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