Siamo nel pieno dell’inverno e la prima meditazione, rinforzata dalla breve durata del giorno e dalla temperatura per nulla invitante, viene facile rivolgerla alla poltrona davanti alla stufa, ad ascoltare il legno di faggio che crepita nervoso, alla tisana che fuma aromi. La pigrizia riacquista dignità ma delle piante perenni che ne sarà…? Se la neve è scesa copiosa e ricopre come dovrebbe il terreno, le gemme svernanti con il loro cespo di radici, non se la passano male. Là sotto non temono l’effetto del freddo, e attendono che l’orologio biologico, regolato su temperatura, durata della luce solare e probabilmente sui cicli lunari, faccia scattare la sveglia primaverile… per ora dormono. Il giardiniere appassionato, quando proprio vuole prendere una boccata d’aria, vaga contemplativo per il giardino gelato, scrollando qualche arbusto dalla neve più pesante. Eppure anche in questo periodo qualche temerario vegetale si mostra nella sua più sfrontata bellezza. Degli Helleborus tutti sanno, sono facili da coltivare e proprio da Gennaio danno il meglio dei fiori, magari là dove la coltre nevosa non ha sostato. Il primo su tutti è l’Helleborus niger, il più conosciuto e rustico, amante della mezz’ombra del sottobosco, si adatta perfettamente anche all’ombra completa delle abitazioni, anche se il meglio di se lo dà tra gli alberi. Se abbiamo provveduto in autunno ad una corretta concimazione la fioritura è ora abbondante, alta almeno 25 cm e durevole, anche recisa. Gli Helleborus meno utilizzati, come argutifolius o foetidus, inizieranno più in là (marzo), così come gli orientalis dalle bellissime fioriture porporine e rosate. Dove il giardino è meglio esposto e se le giornate di sole si susseguono insolite, si potrà sperare nello sbocciare di qualche Primula vulgaris, anche nelle tante varietà messe a dimora nella precedente stagione. Primaticce e spesso in folta popolazione, magari fiancheggiate da qualche irrigazione di soccorso, che sui terreni decisamente aridi non manca di sortire i suoi effetti, regalano talora abbondanti fioriture che ammorbidiscono la crudezza dell’inverno. Dove il terreno è ricco e ben drenato spunteranno anche i piccoli Cyclamen coum, di un delicatissimo rosa, ma in alcune varietà variabili dal carminio al bianco e con il fogliame verde scuro elegantissimo. Anche in questo caso il giardiniere accorto avrà programmato che anche nella stagione buia qualche fiore aiuta ad avvicinare la primavera e avrà fatto posto al bel gruppo di ciclamini, il modo più corretto per utilizzarli, in mezz’ombra tra alberi e arbusti. Più rari potrebbero spuntare qua e là gli aconiti invernali, l’Eranthis hyemalis dai coloratissimi fiori giallo oro, di piccole dimensioni, ma non per questo meno appariscente, si trova in ottima compagnia con Galanthus nivalis se piantato tra gli alberi, ma anche in pieno sole, dove il terreno è più umido e fertile.
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